Nel 1959 nei pressi di Gallipoli fu scoperta una grotta, ma pochi anni più tardi nel 1970 il foro d’ingresso fu chiuso con un cancello per motivi di sicurezza. Dieci anni dopo, è stata occultata con massi e terra, col fine di nasconderla per sempre.

Vi chiederete ora dove sia ora questa grotta.

Solo oggi, dopo ben trenta anni duranti i quali ci si chiedeva dove fosse misteriosamente sparita la cavità carsica, un gruppo speleologico di Tricase ha rinvenuto nuovamente la “grotta perduta”.

Si tratta della “Grotte di Caronte”, una cavità composta da due stanze principali.

A gennaio, il gruppo speleologico di Tricase, tra le cui attività vi è per l’appunto anche la ricerca di nuove cavità, ha iniziato ad investigare, cercando informazioni e dettagli su questa famigerata grotta perduta. È stato grazie a questo studio preliminare che il gruppo un pomeriggio, ha faticosamente rinvenuto il presunto sito. Dopo aver smosso delle pietre, uno dopo l’altro gli speleologi si son trovati dinanzi alla meraviglia. Due cunicoli di origine carsica, con orientamento corrispondente a quello descritto negli studi effettuati.

Con tutto l’equipaggiamento il gruppo si è addentrato all’interno delle magnifiche e buie cavità, e i brividi si son fatti subito sentire. Il suono delle gocce che stillavano per terra, stalattiti e stalagmiti, le rocce colorate dal bianco limpido al rosso e viola, ed in tutto questo silenzio minerale, un fungo che nel buio e quasi inospitale ambiente ha preso vita in questi anni assieme ad… un ragno meta bourneti. Una grotta viva insomma, pulsante.

Curiosando nella grotta, in un’altra cavità sul fondo della grotta, è stata inoltre ritrova della sabbia. Un dettaglio già descritto nel 1959, segno inequivocabile di una connessione antica col mare.

Così lo studio e la pazienza han portato alla luce dopo 30 anni di buio, un piccolo gioiello ipogeo. Il Gruppo Speologi Tricase è dunque felice e disponibile a farla conoscere!

Per maggiori informazioni:

Sito Web: www.gruppospeleotricase.it