Per gli amanti del mare: un borgo medievale di pescatori

Marina di Novaglie è una località balneare collocata nel Salento meridionale, a metà strada tra Marina Serra e Gagliano del Capo. Appartiene al comune di Alessano, di cui ne costituisce (letteralmente) l’affaccio costiero sul versante adriatico.

Questo
piccolo borgo della Puglia è immerso in un paesaggio marino
mozzafiato.

La forza della natura incontaminata si unisce alla vastità delle acque blu dell’Adriatico che, da secoli, erodono e modellano la roccia dando vita a insenature e grotte marine. Il litorale di Novaglie è, infatti, caratterizzato da un profilo basso e roccioso e da un mare cristallino, ideale per gli amanti delle immersioni subacquee, del canottaggio o della pesca.

Insenatura artificiale di Marina di Novaglie
Insenatura artificiale

Durante
l’anno, la cittadina conta un numero ristretto di abitanti, ma con l’arrivo della
bella stagione pullula di turisti che scelgono di trascorrere le proprie
vacanze lungo una delle più belle coste salentine.

Ancora
estraneo al novero delle località balneari più in voga e frequentate della
zona, è il luogo perfetto in cui trascorrere per chiunque voglia evitare il
turismo di massa e la confusione tipica della costa bassa e sabbiosa.

Per
raggiungere la Marina di Novaglie basta imboccare dalla litoranea una
strada che consente di raggiungere direttamente la zona dell’antico porto. Da
qui, si può godere della bellezza di questo angolo di paradiso.

La
storia del borgo ha inizio nel lontano Medioevo come testimoniano le laure
basiliane
dislocate lungo la scogliera, in cui sono state rinvenute tracce
di scrittura graffita. Ricavate nella roccia, queste grotte furono, poi,
utilizzate dai pescatori come veri e propri ricoveri.

Il
racconto degli accadimenti storici degli abitanti di Novaglie è strettamente legato
alla dimensione marina del luogo.

Resti della Torre del Porto
Resti della Torre del Porto

Nel corso dei secoli, la presenza di sorgenti d’acqua dolce lo resero un punto strategico di approdo per i pirati Saraceni che vi si recavano per rifornirsi di beni e provigioni. Nel XVI secolo, per difendersi dagli attacchi arabi, gli abitanti del posto costruirono una torre di vedetta. Ribattezzata Torre del Porto, oggi non è altro che un cumulo di macerie di cui resta visibile solo il basamento della struttura originaria. Durante la Seconda Guerra Mondiale, i militari italiani trovarono nelle scogliere di Novaglie un avamposto tattico per le proprie osservazioni marittime. Mentre, nel dopoguerra alcuni tratti del litorale furono scavati per consentire ai pescatori di tirare in secco le imbarcazioni.

Nel 1973 venne costruito il Porto Vecchio, testimonianza dell’antica relazione tra gli abitanti e il mare. Il porticciolo turistico è ricavato nella scogliera e rappresenta uno degli angoli più pittoreschi della cittadina. Qui, le colorate imbarcazioni dei pescatori locali approdano quotidianamente rifornendo di pesce fresco i ristoranti della zona.

Porto Vecchio
Porto Vecchio
Acqua limpida della marina
Acqua limpida della marina

A
Novaglie, gli amanti dell’avventura potranno provare il brivido di immergersi
nelle acque blu dell’Adriatico, fino a raggiungere calette e grotte nascoste.

Da
nord a sud, lungo la costa, sono presenti numerose grotte dall’inestimabile
valore paesaggistico e geologico. Questi anfratti sono testimoni di ere
lontane, in cui l’alternarsi del livello del mare le rendeva ora rifugio umano
ora meandri sommersi nei fondali. Le principali grotte sono accessibili via
mare, attraverso escursioni in barca, e ognuna presenta nomi e
conformazioni differenti.

La Grotta Azzurra
è tra le più famose e più grandi della costa. Così chiamata per il tipico
colore blu intenso dell’acqua che si riflette anche sulle pareti interne, dando
vita a suggestivi giochi di luci e ombre. La grotta si compone di due ingressi
e di una camera divisa da una barriera di rocce, ed è accessibile solo dal
mare.

         La
Grotta del Diavolo
si colloca di fronte alla falesia di Punta Rossa,
nell’ampio golfo di Novaglie. L’orientamento opposto al sole, e la presenza di
un inghiottito alla fine della camera di ingresso, rende questa cavità
estremamente buia e lugubre tanto che si credeva fosse la porta degli inferi.

         Le Grotte delle Cipolliane sono un complesso di grotte dislocate l’una sopra l’altra. Singolarmente, sono denominate Grotta del Presepe e Grotta dell’Elefante. Il perfetto equilibrio tra uomo e natura, fanno di questa marina un luogo da cartolina in cui rifugiarsi nei caldi mesi d’estate.

Per
gli amanti del trekking: l’antico tratturo da Novaglie a Gagliano del Capo

Info utili:
Tempo di percorrenza: 1 ora
Difficoltà: Facile
Lunghezza: 2,5 km
Dislivello: 100 m
Percorribilità: A piedi
Costo: 0€
Suggerimento: è vivamente consigliato indossare scarponi da trekking che siano comodi, a causa della consistenza del terreno che risulta particolarmente sconnesso.

Antico tratturo Novaglie a Gagliano del Capo
Antico tratturo Novaglie a Gagliano del Capo

Il Sentiero delle Cipolliane è un itinerario lungo circa 2,5 chilometri e si snoda lungo il litorale che congiunge il Porto Vecchio di Novaglie a Gagliano del Capo.

Riattrezzato
per poter essere fruibile al pubblico, il sentiero è stato riaperto nel 2013
e ogni anno attrae centinaia di turisti da ogni parte del mondo, soprattutto
gli amanti del trekking.

Questo affascinante percorso nella macchia mediterranea nasconde una storia ben più antica. Un tempo, i commercianti e i pescatori lo attraversavano per raggiungere dal mare l’entroterra, e viceversa. Rappresentava una via di trasporto per le merci, come pesce o sale, che venivano rivendute nei mercati dei paesi locali. Proprio per questo motivo, oggi, è conosciuto anche come “sentiero dei tratturi”. Il termine fa riferimento all’appellativo usato anticamente per indicare i trafficanti che operavano nel Salento e che percorrevano queste vie impervie con il solo ausilio dei loro asini da soma.

Una altra vista del percorso
Una altra vista del percorso

Chiunque desideri cimentarsi in quest’avventura può imboccare il percorso da sud, in prossimità delle rocce del Canale del Ciolo, presso Gagliano del Capo, oppure da nord, dal parcheggio della Marina di Novaglie, presso il vecchio porticciolo.

La bellezza autentica del paesaggio salentino si disvela davanti agli occhi dei turisti che, nei periodi più caldi della stagione, possono essere scortati da guide esperte pronte a spiegar loro la storia di questo posto magico. Secondo gli studi, durante l’epoca preistorica, questo territorio era sommerso dalle acque costituendone il fondale, come dimostrano i milioni di frammenti di conchiglie e fossili marini ritrovati in zona.

Ancora il percorso
Ancora il percorso

Tuttavia, lungo il percorso si schiudono tre cavità carsiche note come le Grotte delle Cipolliane, nome dato da una particolare varietà di cipolle selvatiche che cresce nelle vicinanze. Questi meandri rocciosi si possono raggiungere attraverso strette diramazioni evidenziate da segnaletiche in legno realizzate ad hoc. Raggiungerle, tuttavia, non è semplice: la stradina è piuttosto ripida ed è bene abbarbicarsi con l’aiuto delle protezioni che la costeggiano.

Grotte delle Cipolliane
Grotte delle Cipolliane

Le due grotte sorgono, infatti, a picco sul mare a un’altezza di 30 metri. Modellate nel corso di millenni dall’azione erosiva del mare e del vento sulla roccia porosa, le due cavità rappresentano, non solo un importante patrimonio paesaggistico, ma anche un sito di importanza storica. Al loro interno, infatti, sono state rinvenute tracce della presenza dell’Uomo di Neanderthal.

La bellezza autentica del paesaggio
La bellezza autentica del paesaggio

Il
profumo del timo e del rosmarino, il colore dei gigli bianchi, il rumore delle
onde del mare che sbattono contro le falesie, l’imponenza della roccia calcarea
a picco sul mare, sono solo alcuni dei particolari che si possono scorgere
lungo il tratturo e che ripagano di ogni sforzo fisico fatto per percorrerlo.

Cosimo
De Giorgi, uno storico locale del XIX secolo, scriveva “bisogna tenere una
ginnastica da scoiattoli per osservare i burroni profondi e tanto pittoreschi
del Ciolo e di Novaglie”.

Martina Patera