I Messapi, popolazione di origine illirica, erano gli abitanti della parte meridionale della Japigia (antico nome della Puglia), riconosciuti con il nome di Salentini e si distinguevano dai Peuceti (terra di Bari) dai Dauni (terra di Foggia). Virgilio li definisce “domatori di cavalli“, mentre Erodoto li ricorda come una popolazione unitaria e compatta etnicamente e culturalmente. Sempre Erodoto narra come difendessero (assieme ai Lucani) la propria autonomia dalle mire espansionistiche dell’antica città greca di Taras (l’attuale Taranto).

Epocale la strage del 473 a.C. di Tarantini, Greci e Reggini ad opera dei Messapi, la cui inimicizia con Taranto di fatto agevolò la conquista Romana del Salento. Questo accadde attorno al 260 a.C. quando Lecce – che conobbe sotto Marco Aurelio un gran periodo di splendore – assunse il nome latino di Lupiae e vide erigere il famoso anfiteatro. Brindisi con il suo porto divenne rampa di lancio verso la Grecia ed i Balcani e, per terra, punto di partenza della via Traiana che si congiungeva all’Appia nei pressi di Benevento.

Nel 500 dopo Cristo il testimone di ponte d’oriente passò ad Otranto, mentre il Salento sottostava al governo di Longobardi e Bizantini. Quest’ultimi favorirono l’immigrazione dei Greci, in particolare nel sud del Salento. Le tracce di quell’antico spostamento sopravvivono ancora oggi nell’enclave linguistica della Grecìa salentina, dove si parla un dialetto direttamente derivato dal greco. Nel 1480, durante la dominazione aragonese, Otranto fu assediata e invasa dai Turchi, con l’eccidio di 800 persone che rifiutarono la conversione all’Islam. Fu il primo, sanguinoso, assalto di turchi e corsari che caratterizzarono la storia del Salento nel XVI secolo. Così Carlo V fece costruire una serie ininterrotta di torri costiere fortificate, ancora oggi quasi tutte visibili da San Cataldo a Porto Cesareo, per l’avvistamento dei nemici.

Dalle torri alle chiese il passo fu breve. Lecce divenne un immenso cantiere che si risvegliò alla fine del secolo XVIII, quando ormai governavano i Borboni, con il trionfo del barocco. Dopo l’Unità d’Italia del 1861, Lecce divenne provincia autonoma nel marzo del 1865. Obiettivo che Taranto e Brindisi raggiunsero solo durante il fascismo, rispettivamente nel 1923 e 1927.