La verita’ è questa: Lecce negli ultimi vent’anni ha saputo travolgere e stravolgere idee e sogni di vacanza di turisti appassionati alla ricerca di un luogo da visitare e da amare, e si è imposta come meta ideale per tutti. E’ stata, semplicemente, la prima scelta. La prima scelta di chi cercava una città vicina al mare, ricca di storia, cultura e servizi. In tutte le stagioni.

Perché se Lecce d’estate attrae, Lecce d’inverno, in primavera e in autunno incanta. E quindi non conta più l’idea di raggiungere Lecce per scappare verso la prima spiaggia dorata. Lecce è scelta anche perché si vuole stare a Lecce, in città. A passeggiare tra i vicoli del centro storico, a scoprire angoli ricchi di storia, a degustare prodotti tipici salentini e a farsi incantare dalle botteghe di cartapesta e dalla luce del barocco leccese.

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Basilica di Santa Croce

Ma anche dal verde che circonda la sua periferia. Da quegli ulivi maestosi che la incorniciano e che le regalano quell’aspetto di città del Sud che tanto è caro a tutti. Per comprendere intimamente una città come Lecce, però, è necessario fare un tuffo nella sua storia. Solo così, passeggiando tra il Castello Carlo V e l’Anfiteatro Romano, si può comprendere quante eclatanti testimonianze sono rimaste nelle mani dei leccesi e sono ogni giorno pronte ad offrirsi agli occhi curiosi di chi la visita.

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Castello Carlo V
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L’Anfiteatro Romano

La storia di Lecce

Quella che oggi è Lecce, in epoca messapica era Syrbar. La sua storia parte da qui e tante, troppe sono state le rivoluzioni, le conquiste, gli stravolgimenti, che la città ha fatto nel corso dei secoli. Con la conquista romana, del III secondo a.C., divenne Lupiae. Passò sotto il dominio di Marco Aurelio, poi dell’Imperatore Adriano e poi di Nerone, periodo in cui fu evangelizzata grazie a Publio Oronzio che divenne il primo martire della città. Oggi, infatti, Sant’Oronzo è il Santo patrono di Lecce.

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Statua di Sant’Oronzo

Dopo cinque secoli sotto l’Impero Romano d’Oriente, Lecce rifiorì in epoca normanna divenendo un importante centro commerciale e Angioini, Aragonesi e Borboni si susseguirono. In concomitanza con la minaccia turca Carlo V fece edificare un castello che serviva per proteggere la città dall’attacco.

Centro della difesa salentina divenne quindi il meraviglioso Castello di Carlo V. Successivamente Lecce divenne un importante centro culturale e commerciale. Numerosi erano i collegamenti con città come Genova, Venezia, Firenze. Dei veneti si ricorda una piccola importante colonia stabilitasi nel capoluogo salentino e a loro si deve la costruzione del Sedile, gioiello d’architettura situato in Piazza Sant’Oronzo.

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Il barocco leccese

Ci fu un periodo, nella storia della città di Lecce, in cui si trasformò in un cantiere a cielo aperto. Fu quello il momento in cui vennero costruiti la maggior parte dei luoghi di culto e degli edifici che ancora oggi arricchiscono di bellezza artistica la città. Ma qual è stato e qual è tuttora il segreto di cotanta bellezza? La pietra leccese. Qual è stata l’impronta artistica che ha definito i connotati della città? Il Barocco leccese. L’uno collegato all’altra. La pietra leccese rende il barocco leccese unico nel suo genere.

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Il suo colore si trasforma, vive con la storia e nella storia, e regala ad edifici, chiese, case e palazzi un colore unico che brilla sotto gli occhi di chi lo osserva. Una pietra malleabile, capace di trasformarsi alle esigenze dei maestri che l’hanno lavorata con talento e genialità. Tra questi, indimenticati Giuseppe Zimbalo, Giuseppe Cino e Francesco Zimbalo.

Le loro opere più importanti sono senza ombra di dubbio: la Basilica di Santa Croce e il Palazzo del Governo, il Duomo di Lecce e la sua piazza antistante, le Chiese di Santa Chiara, San Matteo e Sant’Irene e numerosi altri edifici religiosi presenti nel centro storico.

Cosa mangiare a Lecce

All’ombra del barocco degustare piatti tipici salentini è quello che ogni turista dovrebbe fare. I tavolini dei ristoranti, delle piccole botteghe, dei bar, però, saranno spesso senza un posto disponibile: perché all’aperitivo salentino all’aperto è il salentino stesso che non vuole rinunciarci.

Ma andiamo con ordine e partiamo dalla colazione leccese: a Lecce la giornata non comincia senza il pasticciotto alla crema. Pastafrolla ripiena di crema pasticcera, pura bontà per le papille gustative. L’antica arte del pasticciotto è ormai storia della tradizione culinaria salentina. Tutti lo conoscono e tutti lo amano.

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Pasticciotto

Sempre tra i protagonisti della colazione bisogna fare un’altra menzione d’obbligo: il caffè in ghiaccio con latte di mandorla. D’estate, ovviamente. Il caffè in ghiaccio con latte di mandorla, anche chiamato “caffè leccese” dai non autoctoni altro non è che una variante fresca del caffè nelle afose giornate salentine. Ma in quel latte di mandorla si conserva la magia del Salento, del suo mare, del sole caldo, delle giornate trascorse in spiaggia.

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Caffè leccese

Sempre nei bar, nelle rosticcerie, nelle pizzerie salentine si trova un altro grande protagonista della “cucina” leccese: il rustico. Pasta sfoglia, pomodoro, mozzarella e besciamella. Un mix di gusto e sapore. Un amico e un alleato quando si cerca qualcosa di sfizioso da consumare al volo, per strada, seduti al tavolo di un bar.

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Rustico

Se si parla di cucina leccese “veloce”, da strada, impossibile non citare La Puccia. La puccia è semplicemente pane tipico salentino, duro all’esterno e morbido dentro da farcire. Numerosi sono i locali che la propongono sia a pranzo che a cena e infinite sono le sue varianti.

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Puccia

I piatti caldi, tipici, invece, vedono come principali protagonisti le sagne ncannulate, i maritati e la tria. Sono tre tipi di pasta tipica proposta nei ristoranti e nelle piccole trattorie del leccese, spesso conditi con pomodoro e formaggi tipici.

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Cosa vedere a Lecce

Vi diamo un’idea: cercate le tre porte principali d’ingresso nel centro storico della città – Porta Napoli, Porta Rudiae o Porta San Biagio – da lì spegnete google maps e mollate la cartina e.. perdetevi fino a raggiungere le altre due porte. Cosa vedranno i vostri occhi? Vicoli che si aprono alla magnificenza di una Chiesa, angoli nascosti che nascondono maestosi scorci di architettura, portoni nei quali si aprono meravigliosi giardini fioriti e cortili da ammirare, strade che vanno dritte all’obiettivo: una piazza maestosa o una piazzetta gioiellino, una testimonianza antica di storia che non c’è più che si mixa alla vita frenetica e alla modernità.

Senza dubbio però, bisogna assolutamente vedere:

Piazza Duomo

Là dove sorge il Duomo della città, là dove la luce di giorno abbaglia la pietra e dove il cielo stellato e la luna illuminano la scena. Piazza Duomo suggestiona, accoglie. Sono presenti nella Piazza anche il Seminario di Lecce e il Palazzo Vescovile.

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Piazza Duomo

Piazza Sant’Oronzo

Cuore storico della città, sede degli uffici comunali e del via vai forsennato che porta i passanti verso la via dello shopping, Via Trinchese. Piazza Sant’Oronzo ospita il meraviglioso Anfiteatro Romano, palcoscenico a cielo aperto di una storia che non vuole nascondersi e il Sedile, annesso all’anfiteatro, opera architettonica che regala maestosità al piazzale. Sul Sedile si erge la statua del Santo Patrono, Oronzo.

La Basilica di Santa Croce con il Palazzo del Governo, ex Convento dei Celestini. Vicinissima alla centrale piazza Sant’Oronzo, la Basilica con la sua maestosità e il suo rosone conquistano a colpo d’occhio lo sguardo dei passanti. La pietra leccese e l’incredibile accuratezza delle lavorazioni artistiche fanno della Basilica un vero e proprio gioiello d’architettura della città.

Il Castello Carlo V

Costruito nel 1539 dall’Architetto Gian Giacomo dell’Acaya, costituisce uno dei più importanti centri di difesa della città del passato. Due strutture concentriche con un cortile che le separa costituiscono la base del castello che è incorniciato da quattro bastioni angolari.

Un tour delle chiese leccesi che adornano la città. Pietra leccese e arte nelle mani degli architetti e degli scultori. Sono tante, e proprio per questo, in passato, i leccesi venivano definiti “sona campane”.

Questi sono solamente alcune delle tappe obbligatorie per chi ha voglia di conoscere una città che nel tempo è stata definita la “Atene della Puglia” o la “Firenze del Sud” proprio grazie a quel mix di religione e arte che si sprigiona tra le sue strade.

La distanza dal mare

Una delle domande che ogni turista che si rispetti si pone scegliendo Lecce è “qual è la distanza dal mare della città”. Lecce è distante Mar Ionio circa 28 km ed è distante dal Mar Adriatico circa 13 km. Per scegliere “il lato” giusto bisognerà solo vedere che vento “tira” e scegliere lo Ionio nelle giornate di tramontana e l’Adriatico nelle giornate di scirocco.
Del Comune di Lecce fanno parte cinque bellissime marine, le Marine di Lecce: San Cataldo, Spiaggiabella, Torre Rinalda, Torre Chianca e Frigole.

Tanto, Lecce, è vicina ad entrambe le soluzioni. Certo, fanno parte del capoluogo salentino alcune marine che sono poste sull’Adriatico, ma nulla vieta di raggiungere anche lo Ionio nelle meravigliose giornate di tramontana.

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Le Marine di Lecce sono: San Cataldo, Spiaggiabella, Torre Rinalda, Torre Chianca e Frigole.
Cosa vedere a Lecce, cosa mangiare a Lecce, cosa fare a Lecce. Noi vi abbiamo detto tutto, ma ve lo assicuriamo: c’è ancora tanto di non detto. C’è ancora tanto da scoprire senza la guida di nessuno. Per meravigliarsi, per innamorarsi e per tornare ancora in un Salento che ha nel suo fulcro principale una città che merita un posto tra le più belle d’Italia.