Di origine incerta, potrebbe essere collegata al longobardo zolla, massa compatta. Gli abitanti si chiamano Zollinesi.
In un sito già abitato dalla preistoria, fu fondata in epoca pre-romana da una colonia greco-albanese, cui si aggiunsero i superstiti della distrutta Soleto. Durante il Medioevo si rafforzarono i vincoli con i Bizantini e si diffusero i monaci basiliani: fiorì il rito greco, che sopravvisse fino al 1668. Fu possesso di vari feudatari: dagli Orsini del Balzo ai Gaudaleta.

Subì l’influsso delle vicine Martano e Soleto, la cui storia s’identifica con quelle della Grecìa. Tra la fine del Seicento e il Settecento furono costruiti i principali luoghi di culto; la devozione per S. Antonio da Padova è nata invece alla fine dell’Ottocento: la leggenda vuole che il 23 agosto del 1897 il paese fu travolto da un ciclone che si allontanò allorquando i fedeli condussero in processione la statua del Santo. Economicamente ebbe floride attività agricole fin dal Seicento, epoca nella quale furono costruite – prime in tutto il Salento – le cisterne per la conservazione dell’acqua per irrigare i campi. Nel corso dei secoli successivi lo sviluppo delle attività agricole alimentò la nascita dell’industria della trasformazione, alla quale, dagli anni Settanta del Novecento, si sono aggiunti insediamenti manifatturieri delle confezioni e della chimica. E’ isola linguistica grecanica tutelata da un Consorzio intercomunale sorto alla fine degli anni Novanta. Ha dato i natali all’umanista in lingua greca del Quattrocento Sergio Stiso.
 

Questo articolo utilizza materiale tratto dal sito web del Comune di Zollino.