San Donaci

San Donaci, paese dell’estrema periferia sud della provincia di Brindisi, sorge su quella che era una volta la strada di collegamento fra Lecce e Taranto. Ha una superficie territoriale di 34,20 Kmq. ed una popolazione totale di 7425 abitanti.
Chi siano stati i primi fondatori del paese non è facile renderlo noto , per mancanza di documenti. Diverse ipotesi sono state fatte, ma la più probabile sembra essere la seguente: i greci, venuti in terra salentina per “signoreggiare” sugli abitatori locali, concedevano ospitalità a profughi, soprattutto ai Monaci di San Basilio, inseguiti a morte dagli Iconoclasti.
Qui i Monaci si dispersero stabilendosi per città e campagne allo scopo di continuare la propria vita austera e contemplativa. Il loro numero nel corso degli anni andò aumentando, dando origine ad una vera e propria potenza dominatrice tanto da diventare padroni di vastissime zone di terreni coltivabili e coltivati.

Questi nuovi padroni, sia per accrescere ricchezze sia per incrementare l’agricoltura, raccolsero operai da ogni parte per inviarli nei loro territori, da coltivare e da bonificare. questi operai, seguiti dalle rispettive famiglie, dovettero, necessariamente, costruirsi delle abitazioni: così diedero origine ai primi “edifici” del nostro paese.
Se esaminassimo l’origine del nome di San Donaci potremmo capire molte altre cose: San Donaci, in effetti, potrebbe essere un toponimo costituito dall’idronimo indoeuropeo “San” o “Sand” e dal vocabolo greco “Donakeus” per significare la vita tra le paludi, ossia l’acqua che scorre nel luogo ove c’è il canneto. Pertanto il nome “San Donaci” potrebbe significare anche “corso d’acqua nel canneto”.Semplici rilevazioni della prresenza dell’uomo in età preistorica possono essere il calco di un palo di una capanna preistorica, il frammento di un vaso costruito con impasto di terra, una punta di freccia scheggiata da un alveo di selce.

Il nome del paese, si sa, esisteva mille anni fa. Quel che è stato nei due millenni, il primo remoto e pagano, il secondo cristiano ed a noi più vicino, non è noto. I Messapi abitarono certamente intorno a San Donaci e forse anche nel luogo ove oggi si estende il paese. Chi abbia ritenuto improbabile la sua antichità, non ha voluto considerare che la presenza di alcune fattorie romane nei dintorni, doveva presupporre un centro comune, quasi civile che sopravvivendo a quelle rurali, ancora si sviluppa e progredisce. Nel 1869 in una frazione della contrada “La Mea”, fu segnalata la presenza di una di queste ville prediarie romane con un titolo latino che ricordava il proprietario. Ben noto il casale di Santu Misirino, in contrada Monticello, ove resiste, ancora, alla incuria ed al tempo la più interessante chiesa vetero-cristiana della Regione. In contrada “Cuciulina”, anni addietro, sono venute alla luce varie tombe ed alcune epigrafi. Recente, infine, la scoperta di una villa prediaria, in contrada “Palazzo”. Questa scoperta, non certo l’ultima, potrà accertare, intorno a San Donaci, la presenza di una florida civiltà, per i tempi antichi preromani e romani.

Nel centro di San Donaci vi è la conferma più chiara della sua remota antichità. L’intersecarsi a squadra delle vie Perrone, Parini e Rossini, con via Diaz, Bartolo Longo e Frassaniti, testimonia che là era il cuore della cittadella medioevale, certo impostata sopra un modello urbanistico di età romana con cardini e decumani. Il castello, poi palazzo arcivescovile, e la chiesa, posti all’estremo dell’ovale, che delimitava, e forse, cintava con fossati e mura le case, fa rassomigliare questa cittadina ad altre cittadine medioevali del salento. Feudo della chiesa di Brindisi, San Donaci, non fu, quindi, durante il medioevo, meno importante di tanti altri casali della regione, tenuti da signori feudatari, o liberi e dipendenti dalla corona.
Il feudo di San Donaci è attraversato dal cosiddetto Limitone dei Greci. Il termine “Limitone” è di origine bizantina (Limition) e sta ad indicare una frontiera fortificata.