Centinaia e centinaia di persone ad intonargli l’ultimo saluto, scortandolo nell’ultimo viaggio (al suono cadenzato e frizzante di tanti tamburelli) il 14 febbraio del 2008. Parenti, amici, concittadini, conoscenti ed appassionati della “Pizzica”, sulle cui onde per anni Pino li aveva fatti danzare, frenetici, talvolta deliranti, comunque almeno per un attimo noncuranti e dimentichi degli affanni della vita quotidiana.

Nato ad Aradeo nel 1952 Giuseppe Mighali (questo il nome al secolo di Pino Zimba) già da bambino, giocando con il tamburello salentino, apprendeva il ritmo della pizzica – tarantata e pian piano ne approfondiva i ritmi imprimendo la sua personale forza interiore. Conosciuto nell’ambiente cinematografico, viveva in realtà per trasmettere la sua irrefrenabile energia attraverso la pizzica salentina portata in giro per il mondo con il gruppo “Zimbaria”, da lui fondato nel 2002.

La vita e la passionalità sanguigna lo portano talvolta anche a sbagliare, specie da giovane, ma la voglia di riscattarsi è sempre viva e lui vi si aggrappa ed ecco che il tamburello nella mano diventa la sua salvezza. Agli inizi degli anni ’70 emigra all’estero. Prima la Svezia, poi la Svizzera in cerca di lavoro. Del 1974 sono i primi approcci con il mondo del cinema, partecipa con una piccola parte al famoso film di Nino Manfredi “Pane e cioccolata”.

Poi l’incontro con il regista salentino Edoardo Winspeare che vede in lui un personaggio verace, straripante, fuori da ogni schema, di quelli che “bucano” il video. Appare nel 1995 nel primo film di Winspeare “Pizzicata”. Il secondo lungometraggio di Winspeare, il film “Sangue vivo”, con la colonna sonora firmata da Officina d’Arte Zoè (gruppo con cui suonava dal ’90), lo vede principale protagonista.

Premiato dappertutto in Europa, dal festival del cinema di San Sebastian in Spagna, a Berlino, a Londra, a Locarno, a Bellinzona.
Insiste così a “battere” sul tamburello fino cavarne l’anima, a far uscire fuori tutta la salentinità che alberga sempre forte dentro di sé, ancorata alla sua tradizione che mai rinnega.

Pino è instancabile protagonista e con la sua pizzica – tarantata sbalordisce nel 2000 anche il pubblico del Teatro Piccolo di Milano. Nell’autunno dello stesso anno è ospite d’onore, insieme al gruppo Zoè, al famoso “Premio Tenco” di Sanremo. Nel 2001 la sua musica popolare salentina sbarca finanche in America facendo impazzire il pubblico alla “Notte degli Oscar di Hollywood”.

L’attore Robert Redford lo vuole al suo “Sundance Festival”, dove Pino, accompagnato dall’Officina Zoè, manda letteralmente in visibilio il pubblico con il suo tamburello. Nel 2002 fonda un suo gruppo di musica popolare salentina: “Zimbaria”, con il quale è stato protagonista (assieme ai suoi figli) fino a pochi giorni prima di salutare il mondo terreno. A lui è stata dedicata l’edizione 2008 della “Notte della Taranta”.
Ora, con lui, le pelli di capra le percuotono in cielo!