Torchiarolo

Circa le origini di Torchiarolo gli studiosi non sono concordi. Alcuni affermano che il nome fu dato dagli Arabo-Egizi a memoria dei canti lugubri che si facevano al Dio Api e si chiamavano Torkialul, altri affermano che probabilmente, risalgono all’epoca della formazione dei casali, dopo il mille, venendo ricordato nei diplomi dei re normanni insieme ai vicini casali di Cisterni e di Caliano di cui non è rimasta traccia.

Secondo alcune fonti pare che in origine questo luogo fosse pieno di torchi, in cui le uve e le olive delle campagne vicine venivano pigiate e spremute. Gli addetti a questi lavori venivano chiamati volgarmente torchialori, dal latino turculum e turcularius (= torchio e torchiatore), ed il villaggio fu chiamato TORCHIAROLO (Turchellis così detta sulle antiche carte).

Dal XIV al XVIII secolo Torchiarolo fu più volte saccheggiata dai corsari turchi, ed al riguardo è rimasto vivo il ricordo dei saccheggi del 1480 e del 1673. Non cinto di mura, la difesa dell’abitato era affidato al sistema di torri (Lo Muccio e Bartoli), al Castello Baronale che si trova nell’omonima Piazza e pare che sia stato terminato nel 1698, come si legge sul suo frontone, epoca questa che metteva fine alle guerre contro i Turchi sostenute dalla Serenissima.

Nello stemma Comunale è raffigurato un turco incatenato in piedi sulla pianura verde, con il fez di nero, il giubbetto di rosso, i pantaloni di verde, incatenato alla torre di rosso, dimezzata, uscente dal fianco destro, chiusa e mattonata di nero, merlata alla guelfa, fondata sulla pianura , con la catena di nero, posta in banda e fissata alla caviglia destra.

Questo articolo utilizza materiale tratto dal sito web del Comune di Torchiarolo.