Il 29 giugno a Galatina si rinnova la tradizione delle cosiddette Tarantolate.

Fin dal 1500 giungevano per essere miracolate delle donne in preda ad una strana isteria, causata dal morso del ragno detto tarantula, durante i mesi della mietitura del grano nelle campagne.

Le sfortunate giungevano a Galatina per chiedere la grazia di San Paolo, nella cappella a lui dedicata in Piazza San Pietro. Il Santo per tradizione guariva dai morsi degli animali velenosi, essendosi salvato per miracolo nell’isola di Malta dal morso di una vipera e a Galatina anticamente aveva trovato ospitalità presso la casa di un pio uomo, la cui abitazione che sorgeva nel punto dove oggi si ammira l’altare nella chiesetta. Le Tarantate si dimenavano per terra, si strappavano i capelli e si arrampicavano sull’altare sacro , invocando la grazia di San paolo. Un’orchestrina venuta da Nardo’ e guidata dal celebre maestro Luigi Stifani, suonava Santu Paulu de le Tarante. La tarantata sfogandosi con la danza pareva rinsavire, ma celava situazioni di violenze psicologiche e fisiche, soprusi e stirie di emarginazione. Ogni anno questa tradizione viene rivissuta ed è possibile rivisitare la storia e il mito delle Tarantate con le visite organizzate dall’Associazione Touringalatina – Incoming Salento, nell’antica cappella di San Paolo, nella Chiesa Matrice dove è custodita la pietra di San Pietro, e nella casa-museo del Tarantismo in C.so Porta Luce a Galatina.

Per le info . 320 21 22 239.