Supersano

Supersano è situato sulla Serra di Sant’Eleuterio, a 38 km da capoluogo di Provincia; ha un’economia imperniata soprattutto sull’agricoltura e sull’allevamento animale, ma non mancano alcuni stabilimenti di trasformazione. Nel 1300 Supersano era una bella masseria situata al limitare un grande bosco di querce, chiamato Bosco Belvedere; la salubrità e la fertilità della zona, ricca anche di pascoli, attirò l’attenzione di molte persone che decisero di porre lì la loro residenza. Gradualmente si costituì un piccolo paese che da subito entrò a far parte del Principato di Taranto; divenne poi feudo di Casa Garafa di Traetto e del principe di Tricase. Per molto tempo la quercia è stata il simbolo del paese, gli anziani di oltre settant’anni ricordano ancora una maestosa pianta che cresceva sulla via per Scorrano; aveva un tronco enorme e nel sui interno s’era formata una cavità tanto grande che dava riparo ad almeno cinque persone; la quercia era diventata punto di riferimento per i viandanti e per i residenti. Il peso degli anni, ineluttabilmente cominciò a segnare la pianta, che s’ammalò e rinsecchì e, nel 1930 tra il rimpianto generale, fu abbattuta. Supersano si è affidato a due Santi Protettori; San Michele Arcangelo, che si festeggia l’8 Maggio e la Madonna d Coelimanna che è ricordata solennemente la prima domenica di Luglio. La cooptazione per la Vergine è legata ad un avvenimento miracoloso, tramandatoci dalla tradizione orale.

Si racconta che un principe romano, per intervento della Signora Celeste, guarì miracolosamente da una malattia mortale. Un giorno, questo cavalcava sulla strada Casarano-Supersano, quando in prossimità di un megalite, inspiegabilmente il suo cavallo si fermò e si inginocchiò, la cosa, poi, si ripetette davanti ad una cripta rupestre il cavaliere interpretò quello come un segnale divino e, ricordandosi di essere debitore verso la Madonna, fece costruire in quel posto una chiesetta dedicata alla Vergine di Coelimanna. Un megalite è silenzioso testimone nella zona, di frequentazioni umane risalenti all’età del bronzo: il Menhir di Coelimanna, che sorge vicino alla cappella da cui prende il nome ed è alto circa 2 metri con una base di cm. 35×40.