San Michele Salentino

Abitato di origini recenti, San Michele Salentino si sviluppò a partire dai primi del XIX secolo dagli insediamenti circondanti masseria SAN MICHELE, costruita alla fine del Settecento dal feudatario locale, il principe Gerardo Dentice di Frasso, e masseria AJENI, attuale borgo antico a un chilometro dal centro urbano. L’iniziativa vera e propria che portò alla fondazione dell’originario nucleo abitativo come frazione di San Vito dei Normanni si deve al principe di S. Giacomo Francesco Dentice, figlio di Gerardo, il quale concesse i suoi terreni in enfiteusi a contadini provenienti dai vicini paesi Ceglie Messapica, Ostuni e, in misura minore, Carovigno.

Ai contadini furono assegnati terreni, abitazioni ed edifici rustici, concessi tramite atto notarile in data 4 e 15 agosto 1839: questi documenti, rogati nella masseria, possono essere considerati quasi degli atti costitutivi del paese stesso. Il villaggio, dopo poco più di trent’anni, si vide riconosciuto dalla Amministrazione di San Vito il diritto ad avere un proprio cimitero ed una chiesa autonoma, costruita grazie alle donazioni del nipote di Franceso Dentice ed al contributo degli abitanti ed inaugurata nel 1882 con grandi festeggiamenti.

Questo articolo utilizza materiale tratto dal sito web del Comune di San Michele Salentino.

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