San Cassiano

San Cassiano si trova a circa 40 chilometri dal capoluogo di Provincia; un tempo frazione di Nociglia, solo recentemente ha ottenuto l’autonomia comunale. L’economia del paese è improntata quasi esclusivamente sull’agricoltura. La nascita del paese risale agli inizi del decimo secolo, quando gli scampati alla distruzione di Muro Leccese si sparpagliarono nel territorio circostante; un gruppo fondò Sanarica, un altro dette vita al villaggio di San Cassiano. Primi feudatari del paese furono i Signori Doria, a loro seguirono i Panza, i Cubello e i Conti Frisari San Rocco è il santo protettore del paese e si festeggia il 16 agosto. I sancassianesi sono chiamati volgarmente ma non ironicamente “cuccuasci” (civette). Le civette nidificano, infatti, in questa zona più che in altri posti, e questo è dovuto alla particolare conformazione di una parte del territorio, poco adatta alla coltivazione e regno incontrastato della vegetazione spontanea; l’habitat preferito dal lugubre uccello. Si racconta, ed è questo il rituale aneddoto, che per fare uno scherzo al parroco, i paesani sostituirono nel Tabernacolo, la pisside con una civetta. Al momento della benedizione l’arciprete, accortosi della sostituzione, dopo un breve attimo di smarrimento, prese in mano la civetta ed imperturbabile impartì con questa la benedizione. Importante testimonianza ipogea è la cripta della Madonna della Crutta, interamente scavata nel tufo d’epoca basiliana.

Questo articolo utilizza materiale tratto dal sito web del Comune di San Cassiano.