Lo swing compare in Italia in un periodo difficile per la nazione, a cavallo tra le due guerre mondiali, ma esplode negli anni 50-60 grazie ad artisti che han fatto di quell’epoca qualcosa di unico e originale. Nicola Arigliano nasce a Squinzano, in provincia di Lecce, il 6 Dicembre del 1923 e a soli 12 anni fugge da casa deriso dall’intera famiglia per i suoi problemi di balbuzie che curiosamente lo portano a firmare gli autografi col nome di “Pasquale”. Il suo modo di parlare “saltellante” non poteva che essere un segnale del genere cui si sarebbe liberamente dedicato per il resto della sua vita.

Nonostante le tendenze controcorrente, l’amato interprete rivela un’immagine di sé semplice e composta elegantemente lasciata ondeggiare tra le note e Mogol lo paragona per questo motivo allo statunitense Nat King Cole, notando il medesimo atteggiamento signorile, non snob, che gli conferisce credibilità.

La sua figura permane nel tempo così come la voce. Camicia, giacca e cravatta non lo tradiscono mai e la coppola, con la quale tutti lo ricordano, è l’unica variante della tarda età che diviene elemento caratterizzante del maestro.

La sua carriera si districa tra musica e televisione, prima tra tutte l’esibizione a Canzonissima nel 1959 col brano“Carina” accerchiato da graziose fanciulle che quasi lo imbarazzano nel proclamarlo più bello di Rodolfo Valentino. In seguito è un’immancabile figura nel programma di Lelio Luttazzi “Sentimentale”, e ne incide la sigla riscontrando successo.

Arriva nel 1964 a Sanremo con la canzone scritta da Mogol “ Venti chilometri al giorno” e un sound diverso da quelli dell’epoca che, come spesso accade, non gli conferisce i giusti meriti immediati, ma che diviene famoso in seguito e richiesto in molte trasmissioni televisive.

E’ un artista dalle svariate sfaccettature, fonde il napoletano con l’inglese e l’italiano, testimoni sono i titoli plurilingui nelle sue canzoni come, ad esempio, “ I sing ammore” e ancora ” My wonderful bambina”.

La musica è il nettare vitale di Nicola Arigliano che gli permette nel tempo di collezionare innumerevoli successi e di presentarsi a Sanremo all’età di ottantuno anni, col brano “Colpevole” dimostrando ancora esperienza e professionalità e accettando la simpatica richiesta fuori programma del conduttore Paolo Bonolis di un’improvvisazione in jam session con un gioviale “Swinghiamo!”. Un gruppo di veterani della musica  jazz e il nostro artista si esprimono con intesa e spontaneità come ragazzi e conquistano una commovente standing ovation del pubblico in sala.

Nonostante le aspirazioni artistiche e la voglia di affermarsi l’abbiano destinato lontano dalle proprie radici, Nicola decide di tornare in Salento e trascorrere così gli ultimi anni della sua vita nell’amata terra che non gli ha potuto offrire il successo, ma che sicuramente lui è riuscito a rendere orgogliosa.