Morciano di Leuca

L’origine più probabile del nome Morciano deriva dal latino murex, “roccia”, su cui sorge l’abitato. Al centro dell’abitato sorge il castello, affascinante per le sue grandiose proporzioni. Al patrono del paese, S. Giovanni Elemosiniere, è consacrata la Parrocchiale, raro esempio di chiesa fortificata per la difesa dalle incursioni turche. Nel 1838 ottenne l’autonomia amministrativa della frazione di Barbarano. Da pochi anni ha ottenuto particolare sviluppo turistico Torre Vado, una gemmazione costiera divenuta la località balneare di Morciano.

Si ritiene sia stata fondata dagli scampati alla distruzione della vicina Vereto, operata dai Saraceni nel secolo IX. Fu assegnata dal normanno Tancredi nel 1190 al Sambiasi, la cui famiglia ne mantenne il possesso sino al secolo XIV. Successivamente passò ai Capece, ed ai Castromediano, sino all’abolizione della feudalità nel 1806. Notevole la Chiesa Parrocchiale, le cui strutture originarie, piuttosto antiche, subirono ampliamenti e rimaneggiamenti nel 1576, tanto da assumere quasi le caratteristiche di una fortezza eretta a difesa dalle incursione turche. Imponente il castello fatto edificare da Gualtiero di Brienne nel 1350, più volte restaurato e modificato profondamente alla fine del Cinquecento dai Castromediano. Nelle vicinanze sorge la frazione di Barbarano, assai nota per le sue tipiche “Vore”, profonde sino a 25-35 metri, e per il Torrione cinquecentesco. Tra i suoi cittadini illustri il Serafino, medico e chirurgo; il Pizzuto rinomato scultore; il Vescovo Giovanni Capece, e l’insigne teologo De Giorgi.