Minervino di Lecce

Minervino di Lecce è un paese dell’entroterra salentino che dista dal capoluogo circa 42 Km.; ha un’economia esclusivamente agricola, inserito com’è in zona fertile produttiva. Ha due frazioni: Specchia Gallone e Cocumola. Circa le origini del paese, pur non trascurando la teoria che lo dice fondato nel primo secolo a.C. dai Greci-Japigi, si tende a dare pi credito alla tesi sostenuta da P. Lama che riconduce la fondazione del paese attorno all’anno 1000, avvenuta ad opera dei transfughi di Castro, più volte invasa dai Saraceni e da Guglielmo il Malo. Una volta feudo dei Filomarini, fu venduto ai Signori Ventura nel 1619, per 116.000 lire. Il protettore di Minervino è Sant’Antonio da Padova i cui festeggiamenti si tengono nel mese d’agosto, quando in paese c’è maggiore presenza di emigranti. Il culto per il santo fu introdotto nel paese dai Padri Riformati, che qui gestirono il convento l’annessa chiesa dedicata a Sant’Antonio, eretta nel 1624. Un grande potere miracoloso è attribuito dai Minervinesi alla campana della chiesa Matrice chiamata “la Minerva”. Sembra che questa campana sia stata fusa anche con gli oggetti metallici appartenuti agli abitanti del posto, sacrificati ben volentieri al nobile uso.

Il soprannome che gli abitanti di Minervino si portano appresso è “cappiddhuzzi” (da “cappiddhu”, cappello): questo è dovuto alla loro indole altezzosa ed un po’ presuntuosa. Infatti, quando tutti gli abitanti dei paesi limitrofi usavano indossare i cosiddetti “coppulini” (piccoli baschi) a Minervino si portava invece il cappello, considerato il copricapo tipico dei signori. Testimoni silenziosi d’antichissime frequentazioni umane sono alcuni monumenti megalitici rinvenuti nella zona: Il Dolmen Scusi: è composto da sette pilastri, formati da massi sovrapposti ed un monolite, che sostengono una lastra misurante m. 2,50×3,80. Si trova sulla strada per Uggiano la Chiesa. Il Menhir Monticelli: prende il nome dalla masseria in cui è situato. è alto m. 2,20, con base di cm. 30×70 ed è molto corroso Il Menhir della Croce: si trova nella frazione di Cocumola, chiuso in una cancellata che poco si addice all’età del megalite; è alto m. 3,20 e la sua base misura cm. 25×60.