Martano

Martano, uno dei nove paesi dell’aria ellefona della provvincia di Lecce, dista dal capoluogo salentino 20 Km.. Ha un’economia basata quasi esclusivamente sull’agricoltura; la piccola industria comincia ad essere presente con alcune fabbriche di laterizi e di mobili. Il paese ha sicuramente origini romane, come asseriscono studioso Padre Casimiro, il Maselli ed altri, e la sua fondazione risale al periodo in cui, il senato romano divise le terre Salento conquistate tra i centurioni che più si erano distinti nella guerra contro i locali. Il territorio di Martano toccò, ad un centurione si chiamava Martius secondo alcuni, secondo altri invece, Marco Pegaseo. Dopo la caduta dell’impero Romano, nel 476 Martano cadde sotto il dominio dei greci. Per cinque secoli subì l’influenza bizantina che determinò sostanziali mutamenti degli usi e costumi, che per certi versi persistono ancora oggi. Greci e salentini per conservare le tradizioni comuni, da tempo promuovono simpatiche manifestazioni; una di queste è l’Agorà, un expomercato dell’artigianato e dell’agricoltura che si tiene ogni anno, nel mese di Agosto. Nel 1190, il re Tancredi lo diede in feudo a Giorgio Roma a questo succedettero poi nel 1545 i Bucale, nel 1591 i Demonti, nel 1698 i Marchese, nel 1742 i Brunossi, ed in fine nel 1748 Sebastiano Gadelata che comprò il feudo per 50.000 ducati.

Meta di molti turisti è il maestoso castello quattrocentesco più volte rimaneggiato, che presenta agli angoli due torri cilindriche; un’atmosfera incantata regna, invece, sulla via Catumerea e sulla via Zaca dove affacciano numerose e caratteristiche case a corte. Protettori di Martano sono San Domenico e la madonna dell’Assunta, che si festeggiano rispettivamente l’8 Agosto ed il 19 Novembre. La presenza del Menhir S. Totaro, sito nei pressi della cappella di Santa Lucia, che è sicuramente tra i più alti di tutta la Puglia sua altezza raggiunge m. 5 e la base misura cm. 35×40, testimonia la frequentazione umana nella zona fin dal periodo dell’età bronzo.