Latiano

La fondazione di Latiano viene fatta risalire da alcuni storici al secolo XI, sotto il regno di Boemondo, Principe di Taranto. Dall’origine fino alla vendita del feudo di Latiano, le vicende storiche di Latiano furono quelle del Principato di Taranto. La famiglia Francone mantenne il feudo per molti anni finché Paolo Francone lo vendette nel 1611 a Marco Antonio De Santis, il cui figlio vendette la Baronia a Carlo Imperiali III, marchese di Oria e Francavilla con atto del 1641. Ultimo barone fu Domenico Imperiali, nipote di Carlo, che comprò il titolo di Marchese sopra la terra di Latiano sino alla meta del ‘600 iniziando così la storia del Marchesato di Latiano.

Dopo l’unificazione d’Italia, cominciò una nuova vita per questa città. Un nuovo impulso alle diverse attività fu dato dalla costruzione della ferrovia statale Taranto – Brindisi, la cui inaugurazione ebbe luogo nel 1866.
Alla miseria e alla precarietà delle condizioni di vita subentrò uno stato di agiatezza che favorì la creazione di piccole industrie che sfruttavano le risorse locali.

I trappeti e i palmenti furono le prime realizzazioni. Vennero poi i grossi stabilimenti i quali costituirono le stabili basi dell’economia che accompagnò le febbrili attività dei cittadini sin dopo la prima guerra mondiale.

Latiano ha dato il suo contributo con uomini alla Prima e Seconda Guerra Mondiale, molti dei quali morirono sui campi di battaglia, altri per cause dipendenti dalla guerra.
I loro nomi sono incisi su una lapide sulla parete frontale dell’ex Palazzo di città.

Questo articolo utilizza materiale tratto dal sito web del Comune di Latiano.