Le difficoltà di identificazione crescono quando gli si vuole determinare una sicura individuazione storica.

E’ un luogo tessuto da tante identità che hanno una logica solo nella magia del culto dell’acqua ormai cancellato dalla memoria collettiva.

I neolitici ne scavano una parte circondandola con una serie di circolarità sbocconcellate nel banco roccioso e secolarizzano la collinetta, i Messapi lo utilizzano come sepolture e luogo di divinazione, i Basiliani ne fanno una importante grancia arricchiendolo di ulteriori interventi (forno,silos, neviera, frantoio e quant’altro) e ci danno la versione attuale a croce latina, utilizzandolo come chiesa, in epoca recente diventa una colombaia ipogea turrita ma senza perdere il fascino del luogo di misteriose cerimonie magiche.

Alberto Signore
Presidente dell’Associazione “Amici dei Menhir” – Lequile