Conosciuto anche con il nome di castello Rosso per il colore sanguigno che le mura assumevano al tramonto quando i nemici lo scrutavano in lontananza, il Castello Alfonsino di Brindisi fu costruito nel febbraio del 1481 da Ferdinando d’Aragona sull’isola di Sant’Andrea, isolotto conosciuto anticamente con il nome ebraico di Bara.

È nel 1059 che tutto ha inizio quando l’arcivescovo di Brindisi concede di costruire sull’isola un monastero in onore dell’apostolo Sant’ Andrea, che tuttavia fu dismesso tra il XIV e XV secolo a seguito di eventi che sconvolsero la città.

Al suo posto fu costruita una torre. L’idea iniziale di Ferdinando d’Aragona non era difatti quella di costruire un impetuoso castello, ma quella di edificare una torre di controllo all’ingresso dell’odierno porto cittadino. Pochi anni dopo, fu il Duca di Calabria, Alfonso d’Aragona ad ampliare e rafforzare la fortezza con un antemurale, bastioni e mura molto alte e spesse.

Dal 1558 al 1604 buona parte del resto dell’isola venne protetta da baluardi (Forte a mare), separandone l’ultimo tratto con un taglio nella roccia che funge da fossato e creando un sistema complesso di fortificazione a difesa dell’entrata del porto.

È proprio al Forte a Mare che sono legati, diversi eventi bellici tra i quali si ricordano l’attacco di sedici galee veneziane e l’assedio francese nel 1799 al controrivoluzionario Boccheciampe.

L’isolotto negli anni ha svolto diversi ruoli: è stato utilizzato a lungo come lazzaretto; poi è stato in mano alla Marina militare, fino a quando gravi danni nel 1984 alle strutture murarie causate da una mareggiata hanno convinto alla dismissione.

Purtroppo questa magnifica opera d’arte è impegnata in una lunghissima fase di restauro, che non consente la facile visita per i visitatori, tuttavia la struttura periodicamente è aperte a visite ed eventi culturali di vario tipo. Il recinto interno che permette l’accesso al castello è molto suggestivo e rievoca le storie avvenute in quel posto.

La lunga ed importante fase di restauro dell’intero complesso è in fase di ultimazione, ciò nonostante la struttura viene periodicamente aperta a visite ed ospita eventi culturali, e si dibatte sulla sua destinazione (museale, ricettiva, congressuale).