Guagnano

Guagnano è l’ultimo paese verso nord della provincia di Lecce ed è posto al confine con la provincia di Brindisi. L’attività economica più importante è strettamente legata alla coltivazione della vite; si producono uve da tavola di ottima qualità; mentre quelle destinate alla vinificazione danno vini pregevoli. Sono sorte diverse cantine e si sono formati diversi consorzi che hanno valorizzato il prodotto e lo esportano in tutto il mondo. Importanti, per l’economia della zona, sono anche alcuni mobilifici. Guagnano sorse nel XIV secolo probabilmente insieme alla vicina Salice, per volere dei Signori Orsini del Balzo che avevano scommesso sulla fertilità della zona per la mitezza del suo clima. Più tardi fu feudo dei Filomarini. Protettrice di Guagnano è la Madonna del Rosario, che viene festeggiata il 7 Ottobre.

Il culto è legato ad una antica leggenda riportabile al periodo in cui l’economia del paese si basava fondamentalmente sull’allevamento bovino. Da una delle mandrie, un giorno, si staccò un toro che si inoltrò nella foresta oritana. Quando i mandriani si accorsero della sua assenza lo cercarono a lungo e invano per tutto il bosco; avevano già deciso di desistere, quando udirono dei muggiti; guardando attentamente nella macchia videro il toro inginocchiato che teneva tra i denti un rosario. Si prodigarono allora per fare alzare 1’animale ma invano; riprovarono diverse volte finché un mandriano notò che su di un muro nascosto tra la vegetazione era raffigurata la Vergine del Rosario. Richiamò l’attenzione degli altri e tutti assieme turbati e meravigliati s’inginocchiarono e pregarono. Subito dopo il toro si rialzò e tornò docile nella sua stalla. Gli abitanti di Guagnano vengono soprannorninati “tuttu seiìsu” (tutto senso ovvero persone molto intelligenti), ed anche “entri mueddhi” (pance molli) per via delle grandi abbuffate che erano soliti fare. Bella ed imponente è la chiesa Matrice costruita nel 1752, nel suo interno si possono notare: tre navate, dieci altari e, disgiunte, altre due cappelle.