Giurdignano

Giurdignano dista circa 45 Km. dal capoluogo salentino. Ha un’economia prevalentemente agricola, basata soprattutto sulla coltivazione dell’ulivo e del grano. Sulle sue origini, quasi tutti sono pronti a giurare che questo fosse anticamente un castello di Otranto, quasi un quartiere d’inverno per i soldati. Ad avvalorare questa tesi c’è anche una iscrizione greca trovata sopra una tomba rinvenuta nelle vicinanze del paese. Col tempo si trasferirono nella zona gli abitanti di due casali vicini: Vicinanza e Palanzano contribuendo così alla crescita demografica del paese. Feudatari di Giurdignano furono i Signori Alfarano Capece, famiglia illustre d’origine greca, discendente da Alano Signore d’Epiro. Prima del XVII secolo, la protettrice di Giurdignano era la Madonna del Tuono. Poi si optò per S. Rocco che tra la fine del seicento e gli inizi del settecento preservò il paese dalla peste. Si racconta che oltre due secoli fa passava attraverso il Canale di Otranto una nave Veneziana il cui equipaggio era rimasto colpito dal morbo infernale. Il comandante allora invocò l’intervento di S. Rocco promettendo che, se fosse uscito indenne da quella situazione, avrebbe contribuito alla costruzione di una statua a lui dedicata, nel primo paese da lui toccato che lo avesse visto come protettore. Giunto a Giurdignano dopo essere scampato alla peste, venuto a sapere che il patrono era San Rocco, fece costruire una bellissima statua e la donò al paese, sciogliendo così il suo voto. San Rocco viene solennemente festeggiato il 16 Agosto.

Giurdignano è sicuramente la capitale del megalitismo italiano; sul suo territorio sono stati rinvenuti e sono tuttora ben conservati numerosi menhir (di Palanzano, di monte Tangolo, San Paolo, Vicinanze I, Vicinanze II, Madonna di Costantinopoli, della Fausa, San Vincenzo), alcuni Dolmen (Orfine, Peschio, Chiancuse, Cauda, Grassi, Sferracavalli).Uscendo dal paese sono ancora visibili i resti della famosa Centopietre, un’antica abbazia paleocristiana. Sulla strada per Uggiano si incontra poi, la più importante chiesa rupestre del Salento: San Salvatore, di epoca alto-mediovale che presenta alcuni affreschi nell’abside centrale.