Tirate fuori dal cassettone una tovaglia bella grande e andate a chiedere ai vicini un po’ di sedie in più, stasera si festeggia in grande! Ma da buoni salentini, che ci sian pochi posti a sedere, troppo poco spazio e la tavola non sia poi così imbandita, poco importa. C’è sempre un buon motivo per stare insieme, e una ricorrenza come quella di San Martino non ci fa rimpiangere le belle serate estive. Lo sappiamo, non sarà estate, ma il clima salentino ultimamente si è dimostrato fin troppo clemente regalandoci tante giornate di sole.. e caldo. Ecco, magari l’idea di radunarsi tutti attorno a un caminetto non è proprio l’ideale di questi tempi. Diciamo però che il fuoco acceso è concesso, ma solo per un motivo: per arrostire un po’ di carne, che non deve assolutamente mancare! Salsiccia, turcinieddhi, spiedini, e poi castagne, clementini… e tantu mieru!

San Martino è la festa del vino novello, e non uno qualsiasi, ma del nettare degli dei Salentino, della nostra terra, e ovviamente, è la festa degli stornelli, dei proverbi e dei brindisi che solo lui riesce a farci improvvisare! 
Il fascino della festa non prescinde, però, dal ricordo della figura di San Martino da Tours, monaco della regione di Poitiers, con trascorsi nell’esercito: della sua storia quello che ancora affascina è la leggenda del mantello, che narra di come, trovandosi alla porte di Amiens, ed incontrando un mendicante seminudo, d’impulso abbia voluto dividere in due parti quell’indumento, cedendone un pezzo al mendicante. La leggenda narra che Cristo nella notte gli apparve, riconsegnandogli la parte del mantello data al povero e che la mattina, al risveglio, il mantello fosse integro.
Ma c’è soprattutto in questo giorno un legame con una festa più profana ed atavica, quella dei nostri antenati, una storia che inneggia ad un mondo contadino in festa per l’avvenuta vinificazione, che anche quest’anno madre terra ha saputo donare. 
Pensate poi che in alcune regioni d’Italia, tra cui l’Abruzzo, il giorno di San Martino è ricordato come la festa dei cornuti, con tanto di fragorose processioni per scovare i poveri malcapitati muniti di un paio di corna. Tutta conseguenza sempre di qualche bicchiere in più di buon vino, ovviamente.
Il fiorentino Cecco Angiolieri scrisse: “Sia benedetto chi per primo inventò il vino che tutto il giorno mi fa stare allegro.” Insomma almeno per una sera giù i pensieri, su i bicchieri. Buon San Martino ai Salentini e a chi festeggia in allegria!