Copertino

Copertino è uno dei paesi più popolati della provincia di Lecce e dista circa 14 Km. dal capoluogo. Sorse verosimilmente nell’VIII o IX Secolo dall’unione degli abitanti dei casali di Santa Barbara, San Vito, Cigliano e Molone, sfuggiti alle scorribande dei Saraceni. A questi dopo qualche anno si aggiunsero gli scampati di Casale e Pozzovivo, messi anch’essi a ferro e fuoco dagli stessi Saraceni. Nel corso dei secoli assunse diversi nomi: Convertino, Conventino, Cupertino, Copertino; per alcuni il toponimo deriverebbe da un Cuperio capo guida dei primi fondatori, per altri invece, da Cooperio (coperchio); la versione più accreditata è quella che vuole il nome derivare da Convenio o Converto (convegno – riunione). L’armonia, l’alacrità, l’operosità degli abitanti, la fertilità dei terreni, la benevolenza della Chiesa, fecero si che nel breve volgere di qualche secolo la Cittadina fosse elevata a Contea. Il primo conte di Copertino fu Gualtiero D’Einghein duca di Atene e conte di Lecce che fra l’altro costruì il primo castello. Dopo di lui la contea toccò alla famiglia di Barnabò Sanseverino, quindi a Tristano Chiaromonte che cinse il paese di mura e lo fortificò; nel 1498 Ferdinando d’Aragona la donò ai Castriota.

Alfonso Castriota nel 1540 decise di restaurare le mura del vecchio castello costruendo 23 torrioni e di erigerne uno nuovo. Per questo fu dato l’incarico all’architetto Evangelista Menga che progettò e costruì un vero capolavoro d’arte militare con un grande fossato, un ampio cortile e una cappella nella quale vi sono tombe di personaggi illustri.
Il Patrono del Paese è S. Giuseppe da Copertino e si festeggia il 18 Settembre. Giuseppe Desa nacque come Gesù Cristo in una stalla di Copertino da un’umile famiglia; indirizzato agli studi, si dimostrò, come dissero i suoi insegnanti, “il più incapace, il più tardo e il più zuccone degli studenti” Giovinetto lo ritroviamo tra i muratori che costruivano il convento accanto al Santuario della Madonna della Grottella; quando l’opera fu ultimata, Giuseppe chiese ai frati della Grottella di poter vestire l’abito monacale, ma ne ebbe un rifiuto essendo da tutti giudicato un sempliciotto e un credulone, tant’è che era chiamato “Boccaperta”. Giuseppe non si scoraggiò bussò ad altri conventi fino a trovare ospitalità presso i frati Cappuccini che lo misero a lavorare in cucina; qui procurò non pochi danni e per questo fu indirizzato presso i frati Conventuali dove svolse le sole mansioni di uomo di fatica. Tra questi frati, quella che era sembrata dabbenaggine si rivelò essere santità e, proprio per il suo misticismo, il vescovo lo consacrò sacerdote senza che Giuseppe avesse mai sostenuto gli esami. Giuseppe assurse agli onori degli altari col nome di San Giuseppe da Copertino ed è da tutti conosciuto come il santo dei voli perché durante le estasi mistiche si sollevava da terra e rimaneva sospeso in aria per lungo tempo. Egli è anche il protettore degli studenti e degli esaminandi.