Carmiano

Carmiano, ridente cittadina a pochi chilometri da Lecce, secondo studi recenti, sarebbe di origine messapica. Lo storico Giacomo Arditi, invece la vuole fondata da un centurione romano di nome Carminio, cui, secondo la consuetudine, erano stati regalati come riconoscimento al suo valore, diversi iugeri di terreno. Il mite clima, la natura del terreno e la necessità di trarre un vantaggio economico dalla concessione, spinse Carminio ad incoraggiare nuovi insediamenti nella zona e a fondare un casale che da lui prese il nome. Nel corso dei secoli, il paese fu distrutto e ricostruito diverse volte e questo per la tenacia dei paesani che mai si lasciarono sopraffare dagli avvenimenti. è documentato che nel XV Secolo Carmiano faceva parte con la terra di Magliano (ora frazione) della contea di Lecce; divenne in seguito possedimento della regina Elisabetta che lo cedette ai padri Celestini di Lecce.
L’economia locale è funzionale all’attività agricola e al piccolo artigianato. Nella zona si produce un ottimo vino che ha ottenuto il riconoscimento della denominazione d’origine controllata e tantissimo olio d’oliva. Alla trasformazione del prodotto presiedono diversi stabilimenti vinicoli (Cantine sociali e private) ed oleari (frantoi) che sono sorti nella zona. L’artigianato poggia quasi tutto sulla produzione di ricami e merletti a cui si dedicano con maestria le donne del paese, soprattutto quelle della frazione di Magliano. Carmiano ha due patroni e protettori: la Madonna Immacolata, detta “la Madonna nostra” e S. Vito Martire. I festeggiamenti dell’Immacolata si svolgono la II domenica di Agosto; San Vito viene festeggiato l’ultima domenica di ottobre. A Magliano 1,8 settembre si festeggia la Madonna di Magliano, nell’occasione si da anche vita alla sagra della “Frisedda ‘ncapunata”.

IL PALAZZO DEI CELESTINI
Il Palazzo, che sorge sulla via provinciale per Lecce, è testimonianza inconfutabile della permanenza dei Padri Celestini a Carmiano, che si insediarono nel 1448.
E’ stato realizzato in varie epoche e presumibilmente il nucleo più antico risale alla prima metà del XIV secolo.
La sua imponenza deriva dalle ragguardevoli dimensioni in lunghezza, pari a 45,50 metri, e in altezza, pari a 13 metri. Completamente realizzato in conci di tufo locale, è strutturato in due piani, comprendenti sale grandiose.
Il prospetto del Palazzo presenta un’ampia superficie liscia movimentata da diverse porte e finestre ed un ampio portale affiancato ai lati da due nicchie di statue lapidee raffiguranti Santi e incorniciato superiormente da uno stemma della Santa Croce che rappresenta l’ordine dei Celestini.

Carmiano: perle di arte e cultura

Il territorio del comune salentino è disseminato di esempi di arte e architettura che lo rendono di grande interesse per il visitatore: dal centro alla periferia è tutto un fiorire di chiese, dimore storiche e monumenti moderni.

– La fontana monumentale
Veniva chiamata dai cittadini la fontana del Sele in quanto aveva, come fonte, l’Acquedotto Pugliese i cui lavori di costruzione erano stati da poco completati nel 1922, anno della prima realizzazione della fontana. Successivamente, dopo il restauro del 1928, fu demolita per far posto a una nuova struttura, alta circa 4 metri e dedicata ai caduti della Grande Guerra. La struttura è a base quadrata con 5 gradoni che si ergono a mo di piramide. A causa delle notevoli dimensioni viene definita funtana rande
La Chiesa Madre
Di recente costruzione, è stata edificata nel 1961 e vede al suo interno una maestosa effige dedicata a Maria SS.ma Assunta tutta in rilievo. Ha una struttura a croce latina e al suo interno trovano posto due affreschi che raffigurano le sembianze di San Pietro e di San Paolo.

– La casa di G.B. Scalabrini
Anch’essa lontana dal centro del paese, la troviamo in contrada “Li Sala”. E’ sede durante il periodo delle feste natalizie, di un suggestivo presepe vivente che ha sostituito negli ultimi tempi il vecchio presepe artistico, dotato di numerosi effeti che lo rendevano una attrattiva del luogo. La casa dal 1970 è affidata ai Padri Scalbrini da cui il suo nome.

– La Cappella della “cona”
La costruzione risale ai tempi dei Monaci Basiliani e prende il suo nome dall’icona , cona in dialetto, una volta presente nel luogo di culto.

– La Cappella del Turriso

Leggermente distante dal centro del paese, a circa due chilometri, è ubicata in contrada Turriso. La Cappella risale al XIV secolo ed è la più antica fra quelle presenti sul territorio.