Nel
cuore della Puglia meridionale, vive un poeta e saggio. Alberto Signore, mosso
da un’irrefrenabile sete di conoscenza, ha attraversato tutta la penisola
salentina alla ricerca di dolmen e menhir: pietre megalitiche disseminate nelle
campagne del sud.

Anche
conosciuto come “l’uomo dei menhir”, per tutta la sua vita si è battuto per
preservare un patrimonio culturale di inestimabile valore abbandonato alle
incurie del tempo.

Alberto ha macinato chilometri raccogliendo segnalazioni, analizzando reperti e censendo i luoghi in cui i menhir del Salento si ergono a testimoniare un passato antico e una storia misteriosa.

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L’attivismo
e la salvaguardia del patrimonio megalitico

Alberto
Signore è un uomo d’altri tempi: provocatorio, ruspante, intelligentissimo,
umile, profondo e follemente innamorato della sua terra.

L’amore
smodato per la storia antica salentina lo ha portato a percorrere in lungo e in
largo le campagne del sud. Ha scoperto così l’esistenza di pietre totemiche, memoria
di una civiltà lontana; le ha studiate e analizzate riconoscendole come “poesie
al sole”, per troppo tempo ignorate. È nato così il suo attivismo, che negli
anni si è trasformato da passione a impegno costante.

Oggi,
Alberto Signore è presidente dell’associazione Amici dei Menhir, in Lequile.
La società si occupa della conservazione, tutela, sviluppo e promozione del
patrimonio storico-culturale del Salento. In collaborazione con il Prof. Cosimo
Loré, criminologo di fama nazionale, l’associazione si batte sul territorio per
promuovere la conoscenza di questo vastissimo patrimonio megalitico.

Di seguito, il link da cui da cui potrete comodamente prenotare una visita guidata: https://www.salento.com/2021/04/08/escursioni-e-visite-guidate-ai-dolmen-e-ai-menhir-nel-salento/

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I
dolmen, i menhir, le specchie e le neviere non sono degli ammassi di pietra, ma
rappresentano  un pezzo di storia
dell’umanità antica. Per questo, l’obbiettivo è quello di favorire il
riconoscimento del loro valore culturale e ambientale. Con impegno e
provocatorio attivismo, si cerca di coinvolgere le cariche politiche affinché
si attivino a difesa e tutela di questo bene comune.  

Il
poeta che sussurrava alle pietre

Alberto
Signore è noto per possedere una vastissima cultura: la sua è un’anima profonda
e sensibile che tramuta in poesie l’amore profondo per la terra natìa.

È
un uomo che ama difendere ciò in cui crede: da anni si batte a difesa della
capra jonica, animale oramai in via d’estinzione, e a cui ha dedicato alcuni
dei suoi più celebri versi.

Ma
la sua voce poetica lo ha portato a scrivere del Salento e delle “pietre al
sole” che sono disseminate nelle campagne. Lo chiamano “l’uomo dei menhir”, e
non a caso!

Instancabile, nonostante l’età che avanza, continua nella sua opera di sensibilizzazione e va tappezzando le vie dei paesi limitrofi con manifesti in cui declama il valore che hanno queste pietre totemiche per il Mediterraneo.

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A
sostenerlo nelle sue imprese l’amico Luciano Faggiano, con il quale passeggia
per le strade sterrate del Salento e si batte con le amministrazioni pubbliche
che ignorano il suo attivismo.

Ma
non c’è nulla che scoraggi questo maestro d’altri tempi: l’età che avanza non
lo ha ancora mai fermato nella sua frenetica battaglia a difesa dei menhir.

Motivo
per cui, da dieci anni, Alberto promuove iniziative culturali come passeggiate
guidate nelle campagne salentine e tour itineranti alla scoperta dei siti
archeologici dimenticati, come la Grotta dei Cervi a Porto Badisco. 

Di seguito, il link da cui da cui potrete comodamente prenotare una visita guidata: https://www.salento.com/2021/04/08/escursioni-e-visite-guidate-ai-dolmen-e-ai-menhir-nel-salento/

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Alberto
Signore è un vecchio cavaliere a cui le pietre raccontano di un passato
antichissimo e di una realtà primordiale che diviene spiegazione del nostro
presente. Geniale e dall’animo nobile, è un poeta fuori dalle righe. Nutre in
sé il bisogno vibrante di comunicare con gli uomini e li invita a “riscrivere
la storia”.

L’amicizia
con un grande attore italiano

Il poeta dei menhir provava un enorme stima e affetto per Carmelo Bene. Protagonista della neoavanguardia teatrale italiana, e tra i fondatori del “nuovo teatro italiano”, l’attore non amava essere riferito come “maestro” e anzi rimproverava Alberto riconoscendo in lui quella qualità. I due amici spesso si intrattenevano in lunghe passeggiate per i luoghi più sperduti della Terra d’Otranto, uniti com’erano da questo amore viscerale per la loro terra.

Carmelo
conosceva bene la passione di Alberto per le pietre megalitiche e gli promise
che alla sua morte avrebbe fatto erigere un menhir in sua memoria. Ironia della
sorte, a lasciare questo mondo fu per primo l’attore che così non ha potuto
ottemperare alla sua promessa. Tuttavia, oggi, grazie all’instancabile lavoro
di Alberto e alla collaborazione con l’Associazione Fratres di Vitigliano, nell’omonimo
paesino si erge un menhir in memoria di Carmelo Bene. L’opera d’arte è
estremamente bella grazie alle sculture che riproducono tutte le espressioni
tipiche del grande attore.

Parola
d’ordine: provocazione

Attirare
l’attenzione e accendere la luce su un passato dimenticato: questo è da sempre
l’obbiettivo ultimo di Alberto Signore. È necessario risvegliare le coscienze
troppo a lungo sopite degli addetti ai lavori che ignorano il valore storico,
culturale, ambientale e non di meno economico dei menhir del Salento. Negli
anni, il maestro è salito agli onori della cronaca regionale per aver assunto
atteggiamenti deliberatamente provocatori.

Si ricorda l’anno 1997, quando Alberto pubblicò un’inserzione su “Tutto Mercato” in cui dichiarava di vendere due menhir. “Voglio vedere se vengono ad arrestarmi!”, affermò in seguito. Un’offerta clamorosa seppur vana: “Mi arrivarono telefonate da tutta Italia per impedirmi di farlo e da Bologna mi offrirono addirittura cinquanta milioni di lire perché li lasciassi al loro posto”. Ha raccontò in seguito, eppure dalle autorità competenti tutto tacque.

Non meno sorprendente lo sciopero della fame per la caduta del menhir “Santu Lasi”, in agro di Cannole, a seguito di una tempesta. Struggente il dolore per il poeta delle pietre, che scrisse anche dei versi al riguardo. Il monumento storico lasciato in frantumi per oltre 20 anni. Solo ultimamente è stato messo in sicurezza per essere ricomposto, sempre e solo grazie alla caparbietà di Alberto.

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Tele
Rama e un film

Alberto Signore è riconosciuto come uno dei principali divulgatori e conoscitori della cultura salentina. Collabora spesso alla realizzazione di servizi in onda su Tele Rama (emittente televisiva salentina). Nel 2003, in onore del suo settantesimo compleanno, ha lavorato fianco a fianco con il regista Davide Barletti per la realizzazione del film “Italian Sud Est”. Nella pellicola Alberto interpretava sé stesso mentre bloccava dei turisti in auto per invitarli a prestare attenzione a un menhir sulla strada.

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«Curiosamente
ci siamo resi conto, interagendo con l’ uomo-menhir – ha spiegato il regista in
un’intervista – che il percorso delle ferrovie coincideva con la linea dei
menhir. Quello che non si riesce a capire è perché questo tesoro non sia stato
tutelato come avviene per il barocco e per la taranta».

Alberto Signore, il poeta che parla ai menhir invita tutti noi a impegnarci contro “la dilagante cultura dei consumi stretti ormai nella normalità omologante” e a far tesoro di quella storia un tempo scritta nella pietra e che ha dato vita a ciò che oggi osiamo definire civiltà.

Martina
Patera